Al via una serie di eventi legati al grande progetto artistico-culturale organizzato dalla CNA e dall’Accademia di Belle Arti di Urbino. Ne abbiamo parlato con Luciana Nataloni di CNA Artistico-Tradizionale e con il direttore dell'Accademia Belle Arti di Urbino Umberto Palestrini.
URBINO - La Muta del III Millennio, è con questo titolo piuttosto evocativo, che ha preso avvio un progetto targato CNA (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa) di Pesaro e Urbino e Accademia di Belle Arti di Urbino.
L’evento è curato da Umberto Palestini con la collaborazione di Luciana Nataloni, Arianna Rosica e Michele Tocca per le relazioni con il Royal College of Art di Londra. Il progetto è stato realizzato con il sostegno della Regione Marche e il patrocinio del Comune di Urbino e la collaborazione di Enel; un evento di alto profilo volto alla valorizzazione dell’artigianato artistico quale contributo fondamentale per l’arricchimento della cultura e della storia locale. Il nome scelto deriva dal titolo dell’opera di Raffaello Sanzio, La Muta appunto, conservata presso la Galleria Nazionale delle Marche di Urbino e attualmente in restauro presso la Fortezza da Basso dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze.
In occasione del rientro del prestigioso capolavoro pittorico nel luogo di origine, CNA e Accademia di Belle Arti hanno messo a punto due eventi che si terranno nella città Ducale e che saranno parte integrante de La Muta del III Millennio e più esattamente il 12 marzo e il 18 aprile. I luoghi coinvolti saranno lo spazio espositivo della Bottega Giovanni Santi della casa natale di Raffaello, oggi Museo Raffaello, la Sala del Giardino d’inverno del Palazzo Ducale e il Teatro Raffaello Sanzio.
Come sarebbe vestita “La Muta” oggi? Partendo da questa domanda ci si è rivolti a giovani talenti creativi dell’Accademia di Belle Arti di Urbino e del Royal College of Art di Londra. Questi ultimi sono stati coordinati dai capi dipartimento di Fashion (Zowie Broach) e di Pittura (David Rayson).
Gli allievi che si sono diplomati presso le due istituzioni dall’anno accademico 2000 in poi, hanno prodotto una progettualità rivolta ad interpretare l’universo femminile di epoca rinascimentale in chiave contemporanea attraverso i linguaggi propri delle arti visive e l’elemento sartoriale della veste della donna ritratta nel dipinto di Raffaello.
I commenti ai nostri microfoni di:
Luciana Nataloni, di CNA Artistico-Tradizionale
Umberto Palestrini, direttore dell'Accademia Belle Arti di Urbino