Struttura sanitaria di Sassocorvaro

Struttura sanitaria di Sassocorvaro

Biancani-Vitri: “Il tempo è galantuomo. Oggi lo dimostra la riapertura della struttura di Sassocorvaro, secondo il progetto avviato negli scorsi anni e che garantirà i servizi ai cittadini del territorio.” “Chi oggi esulta e taglierà il nastro si è sempre schierato contro, promettendo di riaprire tutte le strutture con personale pubblico, criticando le convenzioni con il privato.”

Oggi ad esultare per la riattivazione dei servizi all’ospedale di Sassocorvaro siamo anche noi, insieme ai cittadini, perché sono il frutto delle scelte difficili ma responsabili del precedente governo di centro sinistra che ha avviato l’iter di accreditamento del privato, che ha garantito la ristrutturazione di parte della struttura e l’attivazione dei servizi. Un progetto il cui iter purtroppo è stato lungo e complesso ed ha richiesto tempi difficilmente comprensibili dai cittadini.
È bene ricordare, infatti, che la struttura sanitaria di Sassocorvaro, grazie al lavoro della giunta precedente, è stato oggetto di interventi di ristrutturazione da parte del privato in cambio della gestione dei servizi in parte della suddetta struttura, nell’ottica di una strategia di collaborazione tra pubblico e privato.  
Quando fu presentato il percorso di una struttura con parte dei servizi privata e parte pubblica, chi oggi è al governo, attaccò la Regione parlando di privatizzazione e svendita della sanità territoriale. In questi giorni abbiamo, però, letto dichiarazioni del governo regionale di centro destra in palese contraddizione con quanto hanno affermato nei cinque anni precedenti, in campagna elettorale e nei primi mesi di governo.
La verità è che anche la destra sapeva benissimo che la scelta del privato convenzionato, che garantisce ai cittadini le stesse modalità di accesso alla sanità del servizio pubblico, era l’unica fattibile per la struttura di Sassocorvaro, anche alla luce della grave crisi di personale che oggi è ancora più forte.
Tant’è che, quando ha avuto la possibilità di rivedere le nostre scelte e di finanziare la parte pubblica della struttura attraverso le risorse del PNRR, l’attuale Giunta di destra ha invece deciso di proseguire in toto con il modello del privato convenzionato, non prevedendo alcun finanziamento né servizio pubblico.
Infatti, la parte della struttura che avrebbe ospitato i servizi pubblici resta ancora da ristrutturare e senza fondi, l’unica possibilità per il potenziamento di quel presidio sanitario è chiedere al privato di intervenire anche sulla parte restante, in cambio dell’affidamento di maggiori servizi. Un percorso di privatizzazione operato da chi in campagna elettorale si è riempito la bocca con promesse di una sanità pubblica territorialmente capillare.  
La riattivazione dei servizi grazie al privato è una buona notizia per i cittadini del territorio che grazie alla modalità del privato convenzionato, impostata dalla giunta precedente, avranno un servizio vicino a dove vivono e con modalità identiche a quello pubblico.
Ci dispiace che il sindaco Grossi, che conosce bene il complesso iter che ha portato alla riapertura del presidio non abbia riconosciuto a pieno i meriti di chi ha saputo fare le scelte difficili, responsabili e lungimiranti che oggi stanno dando i primi frutti a vantaggio del territorio.
Ci auguriamo che chi taglierà il nastro abbia l’onestà intellettuale di ricordare con quanta forza criticò le basi su cui oggi si poggiano i servizi che riaprono. Noi restiamo doppiamente soddisfatti: per il bene fatto ai cittadini e per aver ottenuto la dimostrazione della correttezza delle scelte che abbiamo sempre sostenuto.
 

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