Servizi estivi 0-6. Murgia: «Abbiamo aumentato asili e contributi per 100mila euro. L’opposizione mente sapendo di mentire»

Servizi estivi 0-6. Murgia: «Abbiamo aumentato asili e contributi per 100mila euro. L’opposizione mente sapendo di mentire»

L’assessora alla Crescita aggiunge: «Negli anni Covid, con i contributi straordinari dello Stato, in estate si sono recuperate le chiusure invernali; per cui ogni paragone col 2020 e 2021 è improprio o in malafede» e si chiede: «Sanno cosa fanno le altre città?»

«Un nido in più capace di ospitare 50 bimbi, 100mila euro di contributi “straordinari” per le famiglie, una strategia integrata che permette di dare risposte puntuali senza piegarsi al caro-bollette». L’assessora alla Crescita Camilla Murgia replica alle critiche dell’opposizione sui Servizi estivi 0-6 anni, messi in campo dal Comune: «Prima del Covid-19 (nel 2019) i nidi estivi erano 4 e le scuole materne estive 5. Nel 2020-2021, per recuperare le chiusure invernali, lo Stato ha messo risorse che ci hanno consentito di aprire 12 nidi estivi e 12 scuole dell’infanzia garantendo il distanziamento (le cosiddette “bolle”). Una misura eccezionale per un periodo eccezionale che si è concluso, così come sono terminati i contributi straordinari dello Stato; per questo ogni paragone con quel biennio è improprio, o in malafede». 

Per rispondere alle esigenze delle famiglie, analizzate dai Servizi educativi, per il 2022, «Il Comune ha previsto l’apertura di 5 nidi e 5 “materne”: aumentando di fatto di 50 posti l’accoglienza della fascia 0-3 rispetto al 2019» aggiunge l’assessora.  

«Sono numeri che rispondono all’aumento di richieste, e a cui si aggiungono le risorse rimborsate alle famiglie che utilizzeranno i Centri estivi: + 40.000€ per la fascia 6-14 anni (più di 250 nuclei); + 30.000€ per i 3-6 anni (circa 200 con i contributi Per cui è possibile fare domanda online fino al 4 giugno)». 

«Risorse che impiegate per l’apertura di un nido (la spesa per garantirlo attivo a luglio ed agosto è di poco meno 30mila euro), avrebbero accontentato circa 50 famiglie, e magari lasciato in difficoltà i nuclei più fragili economicamente». 

«Una scelta ragionata, che è stata possibile grazie a un bilancio sano (che abbiamo approvato a dicembre, tanti Comuni oggi fanno fatica a chiuderli) e tiene conto delle conseguenze del caro-energia».   

«Le buone prassi adottate nel tempo - conclude Murgia - ci permettono di poter agire, nonostante la complessità del momento, su più leve, mantenendo e potenziando un servizio già di sé non scontato, che non tutti i Comuni sono in grado di offrire». 

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