Il vicesindaco interviene sull’approvazione della delibera in Consiglio comunale
di Daniele Vimini, vicesindaco di Pesaro
A Pesaro esistevano cantieri navali, fino a pochi anni fa, con gru, polveri, verniciature e sverniciature all’aria aperta. Si lavoravano gasiere e navi da carico alte decine di metri. Insomma era un cantiere navale.
Se da qualche anno non opera più è solo a causa della crisi economica e del conseguente fallimento, non perché l’area tra i due porti sia diventata nel frattempo una riserva naturale, peraltro di cemento.
Oggi parte un nuovo cantiere, ma per la manutenzione degli yacht, in un hangar nuovo e al coperto, che per una strana legge di natura va fatto grande almeno come gli yacht stessi. Fine della storia. Anzi no, ci sono anche milioni di euro di investimenti, posti di lavoro, un’area che riparte economicamente, un indotto economico che ne beneficia e una nuova centralità per il nostro porto e il nostro mare.
Cambia in meglio l’appeal turistico di un porto che è comunque classificato come commerciale e in quanto tale viene finanziato dallo Stato nel suo ampliamento.
Restano invariate la possibilità di vedere il tramonto sul mare, il San Bartolo e le polemiche dell’opposizione.