Il sindaco alla Conferenza Anci-Ifel sulla Finanza locale: soggetti troppo deboli, rivedere gli assetti
ROMA – «Manca un tassello del processo di riforma del Paese: c'è un problema che emerge nei territori e che riguarda la governance. Abbiamo soggetti troppi deboli: 8mila Comuni, così come li conosciamo, non sono in grado di gestire le sfide che ci attendono. E' una questione di dimensioni, professionalità interne, capacità economiche e massa critica. Il governo deve aiutare i Comuni a rafforzarsi». Lo ha detto il vicepresidente Anci e sindaco di Pesaro Matteo Ricci alla Conferenza Anci-Ifel in corso a Roma sulla Finanza e l’Economia locale. «Serve una normativa molto più spinta per fondere e unire i Comuni – ha proseguito -. Deve riguardare non solo le piccole realtà ma anche i Comuni di medie dimensioni. Il criterio da seguire? Quello del bacino omogeneo. Che spesso e volentieri coincide con l'ambito dello sviluppo economico e della tenuta sociale». Una normativa più spinta in questo senso, ha aggiunto Ricci, va fatta adesso «perché alla fine dell'anno c'è la scadenza dell'obbligo di aggregazione dei piccoli Comuni. La modifica del criterio va inserita in questa fase. In più, la vicenda si incrocerà fortemente con la local tax: se vogliamo sostenere le Unioni dei Comuni è necessaria l'autonomia finanziaria». Inoltre: «Bisogna correre per riuscire ad attrezzare i Comuni nella gestione della partita della programmazione fondi europei». Sulle Regioni: «Ne abbiamo di troppo piccole: il problema della riorganizzazione si pone, non è solo questione di risparmio. Quando sono nate le Regioni, negli anni '70, non c'era la globalizzazione. Né l'Europa che conosciamo». Dunque: «Avere Regioni di dimensioni più grandi significa creare aree territoriali più competitive. La nuova governance delle Regioni va rilanciata e può essere sperimentata anche in forme transitorie e temporanee rispetto alle opportunità offerte dall'Europa». Infine: «La ripresa? Deve coinvolgere una nuova stagione dell'edilizia, incentrata su efficientamento energetico e trasformazione urbana. Abbiamo già incentivi statali e tassi di interesse molto bassi: concentriamoci su una politica di investimento e formazione orientata su questo settore strategico». Ricci ha chiuso citando la formazione con fondi europei per disoccupati orientata direttamente nella case dei pesaresi, con annesso check up energetico: «Casi simili, in grado di favorire sbocchi di lavoro, sono da ampliare sul livello nazionale».