Provincia: critiche dell’Osservatorio alla gestione delle mobilità

Provincia: critiche dell’Osservatorio alla gestione delle mobilità

Il nodo di fondo è rappresentato dalla oggettiva condizione di paralisi dell’Ente determinata dalla situazione d’incertezza in cui si trova il personale dipendente, alle prese con prospettive a tinte fosche sul lungo e sul breve periodo

La censura formale della Corte dei Conti nei confronti del Governo per la mancata corresponsione delle risorse finanziarie necessarie all’espletamento delle funzioni fondamentali, in primis, dei servizi di importanza primaria, quali le strade e le scuole, non è sufficiente a segnalare la situazione di emergenza in cui versano le Province a seguito dell’avvio del processo di riordino previsto dalla riforma Del Rio.

Il nodo di fondo – rileva l’Osservatorio sugli enti locali – è rappresentato dalla oggettiva condizione di paralisi dell’Ente determinata dalla situazione d’incertezza in cui si trova il personale dipendente, alle prese con prospettive a tinte fosche sul lungo e sul breve periodo.

L’Osservatorio esprime, innanzitutto, preoccupazione per la lentezza delle procedure burocratiche relative alla rimodulazione delle competenze e soprattutto, dell’acquisizione, da parte dell’organico regionale, delle risorse professionali della provincia ad esse collegate.

In tale contesto viene rilevata l’insufficienza della “governance” che non è stata capace di avviare la “riconversione tecnica e funzionale” dell’Ente ma che addirittura non riesce a provvedere dignitosamente nemmeno alla gestione della ordinaria amministrazione.

Basti pensare – sottolinea l’Osservatorio – alla vicenda dei buoni pasto al centro di una ridicola querelle sul piano delle prospettive e delle responsabilità, che ha determinato la loro sospensione, ancora non si sa, se temporale o definitiva.

Ma è ancora più grave il fatto – scrive l’Osservatorio – che pur a fronte di prospettive professionali più che tenebrose, i vertici della provincia abbiano imposto un regime restrittivo e discrezionale alle procedure di mobilità del personale.

Ci pare – rileva ancora l’Osservatorio – che la situazione di oggettiva difficoltà della Provincia e del suo personale, imponga invece un ben altro atteggiamento, legato al buon senso e soprattutto, richieda un quadro di trasparenza che non può prescindere da regole opportunamente codificate.

Condividiamo pienamente, quindi, la richiesta delle organizzazioni sindacali di definire al più presto un quadro di regole condivise in grado di favorire la mobilità in uscita del personale.

L’Osservatorio richiama peraltro la opportunità che venga chiarita al più presto la situazione del corpo dei vigili provinciali, determinandone le prospettive di utilizzo in base alle attribuzioni e vengano messe in essere le iniziative più opportune per garantire il proseguimento dell’attività del CRAS e del Centro Floristico Marche che rappresentano due importanti eccellenze territoriali.

Ci auguriamo – conclude l’Osservatorio – che i vertici provinciali abbandonino la strada delle inutili recriminazioni e dello scarico di responsabilità ed assumano una iniziativa autorevole per garantire certezze al personale e la piena operatività dei servizi. 

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