Pesaro, Parco Miralfiore: un'altra morte forse evitabile

Pesaro, Parco Miralfiore: un'altra morte forse evitabile

Il comunicato di Pesaro Povera

di Pesaro Povera

Un’altra persona senza fissa dimora morta nel parco. Non vogliamo soffermarci sulle ragioni mediche del decesso, ma sicuramente non riteniamo naturale morire da soli nella totale indifferenza non solo di parenti ed amici ma anche delle istituzioni. Dopo l’ennesima morte avvenuta in uno spazio pubblico non ci si è ancora organizzati affinchè si possano ridurre i rischi dei decessi di persone finite nell’emarginazione più totale per questioni economiche o psichiche. Due anni fa abbiamo proposto un corso di formazione professionale per operatori sociali di strada. Oggi rilanciamo sempre più convinti questa proposta.

Chiediamo agli enti preposti di avviare un serio censimento della situazione di isolamento ed abbandono in cui versano ormai non solo cittadini extracomunitari ma anche pesaresi.

Chiederemo un incontro con l’ordine dei medici al fine di far nascere una squadra di medici di strada disponibili a monitorare periodicamente le persone che vivono queste realtà. Pensiamo sia utile che venga messo a loro disposizione uno psicologo al fine di capire al meglio la fragilità psichica e la specifica situazione di ognuno di loro.

Ormai è noto che non bastano sportelli o uffici dove affrontare e risolvere i drammi di una vita in una società dove siamo spinti a pensare che chiedere aiuto possa essere motivo di vergogna o disagio.

E’ fondamentale andare là dove i pesaresi invisibili sono parcheggiati e offrirgli una vicinanza e una considerazione concreta.

Tutto ciò è possibile.

Pesaro Povera insieme ai Servizi Sociali lo ha dimostrato offrendo, ad una persona senza fissa dimora e alcolista, una nuova e diversa possibilità che gli ha permesso di riprendere un percorso di vita dignitosa e indipendente.

E’ possibile, ad esempio, (cosa già fatta da Pesaro Povera in passato) fornire queste persone di telefoni cellulari a basso costo affinchè possano chiedere aiuto in caso di bisogno.

Ricordiamo che nella città di Pesaro sono sempre più numerosi gli sfratti per morosità incolpevole, i pignoramenti, le persone che perdono lavoro e stanno aumentando vertiginosamente gli stacchi alle utenze. Tutto questo è una cartina tornasole di quanto anche a Pesaro le nuove povertà sono sempre più evidenti.

Fare rete è fondamentale ma tenendo conto di tutte le realtà che si occupano dell’emergenza sociale nella città. Solo se mettiamo insieme forze e idee potremmo creare un nuovo modello d’azione nel quale l’assistenzialismo si trasformi in un reale stimolo a cambiare autonomamente la propria condizione e dia loro la forza di ricominciare a vivere.

 

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