"No all'inceneritore nelle Marche"

Presente all'incontro l'assessore all'Ambiente, Angelo Sciapichetti, che ha illustrato la posizione che sosterrà la Regione il prossimo 9 settembre in occasione della seduta della Conferenza Stato-Regioni. Dalla Commissione un no deciso alla costruzione di nuovi impianti

Un no corale alla costruzione di un termovalorizzatore nelle Marche. La III Commissione Ambiente, presieduta da Andrea Biancani (Pd) dà pieno sostegno alla posizione che la Giunta regionale illustrerà domani nel corso della seduta della Conferenza Stato-Regioni. Un incontro tecnico che affronterà la questione dell'articolo 35 contenuto nel decreto “Sblocca Italia” in cui si prevede appunto la costruzione su tutto il territorio nazionale di 12 termovalorizzatori, uno dei quali nelle Marche.

“Riteniamo – ha dichiarato il presidente Biancani – che nella nostra regione non sia necessario un termovalorizzatore. Il cammino che abbiamo intrapreso va sempre più in direzione della raccolta differenziata, puntando al riciclo al recupero e al riuso. Era comunque necessario sentire in merito la posizione ufficiale del Governo regionale, da qui, in accordo con il vice presidente Sandro Bisonni (M5S), l'invito all'assessore all'Ambiente a riferire in merito”.

Invito prontamente accolto dall'assessore Sciapichetti il quale ha ribadito che lo stesso Piano regionale dei rifiuti non prevede alcun termovalorizzatore per le Marche.

“E' significativo – ha detto Biancani – che tutti i commissari abbiano manifestato grande sensibilità verso questa tematica ed è per questo che abbiamo dato all'assessore Sciapichetti un mandato forte per esprimere il no a nessun tipo di termovalorizzatore nella nostra regione”.
I dati stessi, riferiti da Sciapichetti, parlano chiaro: la politica adottata dalla Regione, orientata alla raccolta differenziata, pone le Marche al terzo posto in Italia con una percentuale di raccolta che supera il 63%, con punte in alcune località che oltrepassano il 70%. Cifre che avvicinano molto all'obiettivo previsto dal Piano regionale dei rifiuti che è il 70% di raccolta differenziata entro l'anno 2020. Con questi dati alla mano e da questa posizione, la Giunta, come ha detto Sciapichetti, aprirà un confronto con il Governo nazionale.

“Questo articolo 35 dello Sblocca Italia – ha ribadito il presidente Biancani – avendo classificato gli impianti come insediamenti strategici di interesse nazionale, toglie la possibilità alle Regioni di poter decidere in autonomia quale politica adottare in materia di smaltimento di rifiuti, scavalcando così la programmazione regionale ed escludendo da essa il confronto con i territori, una delle priorità della Regione Marche”. “Inoltre – ha continuato Biancani – gli inceneritori dovrebbero andare a coprire il fabbisogno residuo che nelle Marche è basso, avendo già percentuali elevate di raccolta differenziata; il rischio è quello di aprire la strada all'importazione di rifiuti da altre Regioni, necessari per consentire agli impianti di funzionare a regime”.

Il presidente Biancani, in chiusura dell'incontro, ha accolto una proposta di mozione unitaria avanzata dal vice presidente Bisonni. “Questa mozione – ha concluso Biancani - esprime un no alla costruzione di un termovalorizzatore e, più generalmente e in prima battuta, un no alla combustione dei rifiuti sul territorio regionale. La mozione passerà ora all'esame della Conferenza dei capigruppo, durante la quale auspico di trovare una sintesi comune e di portare un documento unitario in Consiglio regionale per la sua approvazione”.

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