Le destra a Pesaro e in Regione fa polemica ideologica e lavora contro la città. Film visto e rivisto, molto triste

Le destra a Pesaro e in Regione fa polemica ideologica e lavora contro la città. Film visto e rivisto, molto triste

La trama: descrivere una città come se fosse il terzo mondo, nell’incredulità di chi ci vive, e anche dei loro potenziali elettori

Pesaro, 13 aprile. Ieri la destra pesarese, durante il Consiglio Comunale
(evidentemente per alcuni consiglierei meno importante di una manifestazione
politica), ha organizzato un sit-in di protesta contro il Sindaco, reo di non
occuparsi dello spaccio in città ma di essere sempre in tv.
Statistiche alla mano, il Sindaco ha le stesse presenze, se non di più, di
qualche altro consigliere comunale (e anche di opposizione). Ma non è questo il
punto. La destra pesarese dovrebbe cambiare registro, la retorica anti-Pesaro è
triste e stanca, parlano i fatti: il Sindaco e l’amministrazione tutta lavorano per
la città mentre loro organizzano queste pagliacciate a favor di telecamera.
Dove erano quando il Sindaco e l’amministrazione stanziavano € 1.200.000 per
le famiglie pesaresi in difficoltà?
Dove erano quando il Sindaco e l’amministrazione promuovevano la possibilità
di avere buoni spesa, i bonus per le imprese e i bonus per le famiglie?
Dove erano quando c’era bisogno di diffondere informazioni sulle iniziative
intraprese dal Sindaco e dal Comune per la città?
Dove erano quando il Sindaco intraprendeva e manteneva relazioni istituzionali
con tutti gli organi di Governo, a prescindere dal colore politico, per il bene di
Pesaro?
Ma che in realtà parallela vivono queste persone? Pensano veramente che il
problema nella seconda città delle Marche sia lo spaccio al Monumento della
Resistenza (questione cara a questa maggioranza, che coordinandosi con le
forze dell’ordine e stanziando fondi per l’illuminazione sta lavorando da tempo
per risolverla)? Non sarebbe meglio che dai loro uffici della Regione Marche
pensassero a vaccinare le marchigiane e i marchigiani, visto senza l’aiuto del
Comune di Pesaro saremmo ancora a somministrare le dosi in via del
Novecento, al freddo, con le code, nonostante li avessimo avvertiti che non
sarebbe stato un luogo idoneo? Non sarebbe opportuno che trovassero qualche
medico in più per i punti di vaccinazione, dove ne stazionano solamente 2 su 8
postazioni di somministrazione?
Insomma, invece delle solite polemiche di partito pretestuose, ideologicamente
anti-Pesaro e anti-Ricci, non potrebbero essere intellettualmente oneste e
riconosce e diffondere le buone azioni portate avanti da questa
Amministrazione?

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