La Provincia accelera sull’autonomia energetica

La Provincia accelera sull’autonomia energetica

Tavola rotonda in via Gramsci, il direttore generale Domenicucci: «Investimenti, stazione appaltante per il territorio, fotovoltaico a copertura dei parcheggi del Campus e nuova sede dell’Ente: fronte comune sulle prossime sfide degli edifici pubblici»

«Accelerare sull’autonomia  energetica degli edifici pubblici». E’ la linea della Provincia emersa nel convegno «Le nuove frontiere del risparmio energetico negli edifici pubblici» organizzato dall’Ente, che ha chiamato a raccolta amministratori, presidi, operatori di settore, referenti universitari e del Gse sui nodi dell’efficientamento energetico, delle rinnovabili e della ricerca di fondi ad hoc. «E’ l’inizio di un percorso condiviso», ha premesso il direttore generale Marco Domenicucci. L’approccio è globale: «Vogliamo analizzare tutti gli edifici del territorio di proprietà degli enti pubblici, incluse le scuole. L’obiettivo è individuare le strutture maggiormente ‘energivore’. E stabilire gli interventi necessari». Si agirà su più fronti: «Costituiremo uno staff di tecnici ed esperti per i progetti – ha rimarcato il direttore generale -. E andremo contestualmente alla ricerca di finanziamenti. Cercando risorse comunitarie, afferenti al Pnrr o derivanti dalla valorizzazione dello stesso patrimonio immobiliare degli enti». Con la precisazione: «Noi possiamo supportare i Comuni per velocizzare i tempi sulle gare, attraverso la stazione appaltante della Provincia. Possiamo offrire un ruolo di coordinamento».

 

LA STRATEGIA - Nel mirino c’è la produzione di energia da pannelli fotovoltaici, eolico e geotermico. «Ragioneremo anche con le cooperative attive nel settore delle comunità energetiche». La prima mossa sarà «il progetto per la copertura dei parcheggi del Campus, con l’impianto fotovoltaico funzionale al fabbisogno energetico delle scuole». A cui la Provincia guarda anche in previsione della sua nuova sede: «Quella attuale, che risale agli anni Sessanta, presenta criticità sugli impianti, richiede ingenti lavori di adeguamento sismico. Ed è sovradimensionata per le attuali esigenze, essendo passati negli anni da 700 dipendenti ai 210 di oggi. Ci bastano 3mila metri quadrati a fronte dei 7mila attuali». Di certo la nuova casa dovrà essere «adatta sul piano dell’efficientamento energetico. Per cui collegarsi a una produzione di energia rinnovabile, come quella che nascerà al Campus con l’impianto a copertura dei parcheggi, è una soluzione che ci interessa. Per l’area faremo una procedura ad evidenza pubblica, indicando le caratteristiche che stiamo ricercando».

 

NUOVE FONTI - Più in generale, «essere autonomi sul lato energetico evita di sottrarre risorse agli altri servizi», ha osservato Domenicucci. Un punto ribadito dall’assessore del Comune di Pesaro Riccardo Pozzi, dal sindaco di Urbino Maurizio Gambini e dal presidente della Provincia Giuseppe Paolini. Che ha rafforzato il concetto: «E’ necessario trovare soluzioni alternative ai fossili. Molti Comuni stanno modernizzando gli impianti di illuminazione con i led. Ma non basta, dobbiamo spingere sulle rinnovabili. Gli aiuti dello Stato sul caro bollette? Qualcosa è arrivato ma non è sufficiente rispetto alla proporzione delle spese».Tra gli altri sono intervenuti i geometri Matteo Conti e Giuseppe Balzano (Renergy Srl), l’ingegnere Marco Pigliacampo, i docenti dell’Università politecnica delle Marche Romualdo Montagna e Costanzo Di Perna, il perito tecnico Luca Ambrogiani e la referente del Gse Federica Stabile.

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