Puntualizzazioni del portavoce dell'Osservatorio sugli enti locali Romano Di Giacopo sulle dichiarazioni del Direttore generale della Provincia.
La dichiarazione rilasciata alla stampa dal Direttore Generale della Provincia – rileva il portavoce dell’Osservatorio sugli enti locali Romano Di Giacopo - merita alcune puntualizzazioni al fine di garantire una informazione più veritiera sulla attuale situazione dell’Ente.
In primo luogo, va ribadito con preoccupazione - scrive l’Osservatorio - il permanere di una pesante situazione d’incertezza sulle prospettive dell’Ente, a seguito della entrata in vigore della legge Delrio che ne ha ridisegnato il ruolo, le funzioni, l’assetto istituzionale e l’utilizzo del personale, tanto da ipotizzarne il default finanziario e il conseguente blocco delle retribuzioni!
Va richiamata l’urgenza poi, ad oggi ancora insoddisfatta, dell’avvio del processo di riconversione tecnica e professionale del personale, alla luce delle funzioni che saranno esercitate dalla Provincia in futuro, e dell’attuale articolazione dell’organico.
Non può altresì che essere sollecitata la piena liberalizzazione delle procedure della mobilità in uscita, che può consentire la valorizzazione delle risorse professionali dell’Ente.
Va rilanciata anche la necessità di ripensare la questione dei buoni pasto, una opportunità che comunque va considerata nel contesto della riorganizzazione dell’orario di lavoro e non lasciata sospesa com’è ora dallo scorso gennaio.
L’Osservatorio rileva ancora come debba essere fatta chiarezza sulla vicenda dei prepensionamenti, che per le modalità utilizzate e per la mancata adozione del principio della volontarietà, devono essere considerati per quello che sono e cioè, licenziamenti!
Non può, inoltre, che essere stigmatizzato, in modo particolare, il reiterato rifiuto dei vertici dell’Ente di concertare con le rappresentanze sindacali le misure di riorganizzazione in atto, disattendendo per altro palesemente la promessa operatività di un tavolo bilaterale e permanente di confronto.
Infine, conclude la nota dell’Osservatorio, il fatto che l’avvio del processo di riordino, e soprattutto la ricollocazione del personale dipendente, non abbia tenuto conto della necessità di essere inquadrata in una azione di sistema in grado di coinvolgere le altre autonomie locali e gli enti pubblici è una grave omissione politica, ancor più considerate le buone prassi adottate invece da altre Province in diverse realtà regionali.