In un clima di festa nasce il Teatro Stabile Rurale

In un clima di festa nasce il Teatro Stabile Rurale

La Fattoria de Il posto delle Viole si trasforma in palcoscenico

Nell’incomparabile scenografia naturale della primavera alle pendici del  Monte Catria, è andata in scena la mattina di sabato 7 maggio la nascita del Teatro Instabile Rurale.

L’iniziativa è promossa da 5 cooperative sociali operanti nel territorio di Cagli (Labirinto, La Macina, Utopia, De Rerum Natura e Il Posto delle viole) che, come è stato ricordato nella presentazione, non si sono limitate a gestire servizi appaltati dagli enti pubblici, ma hanno investito in questi anni oltre 10 milioni di euro in nuove iniziative di imprenditoria sociale, creando molti posti di lavoro, anche per persone seguite dai servizi di salute mentale.

Sandro Pascucci, direttore dell’Istituzione Teatro Comunale di Cagli che è partner del progetto, ha enfatizzato il rapporto tra cultura e natura ed ha evidenziato come il Teatro Instabile Rurale torna alle radici della storia del teatro; i rituali e le tragedie greche nascono infatti dal rapporto dell’uomo con la terra. Gesti, suoni, ritmi, parole che nascono in questo rapporto possono avere valore spettacolare ed alto valore comunicativo. Il Teatro Instabile Rurale diventerà un luogo di produzione culturale e già dal giorno dell’inaugurazione sono state abbattute barriere che vogliono tenere separate categorie di cittadini che nella civiltà rurale convivono senza discriminazioni.

Gli anziani della casa di riposo de La Macina, i minori di Utopia, i disabili adulti de “L’albero delle storie” gestito da Labirinto, i migranti ospiti nella struttura di accoglienza di Acquaviva di Cagli,  gli utenti dei servizi di salute mentale ospiti di De rerum Natura e de Il posto delle viole, si sono infatti trovati insieme, in una festa che ha coinvolto anche privati cittadini, alcuni attori ed artisti del territorio e che ha visto l’intervento dei sindaci di Cagli,  Apecchio, e Frontone, del Consigliere regionale Gino Traversini, del responsabile del Dipartimento di Salute Mentale dell’ASUR di Urbino, Leonardo Badioli e di Angela Genova dell’Università di Urbino.

I progetti di sviluppo delle “aree interne”, ha detto Francesco Passetti, presidente dell’Unione Montana,  si pongono oggi l’obiettivo di trattenere la popolazione residente e di attrarne di nuova.  Iniziative come il Teatro Instabile Rurale, che coniuga il “bucolico” con l’imprenditoriale e riunisce privato, pubblico, volontariato e cittadinanza, vanno in questa direzione e godranno del pieno appoggio delle istituzioni.

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