Rimane l’Imu su capannoni e negozi; marcia indietro su incentivi al risparmio energetico e Iri. Adesione alla campagna della CNA che protesta contro promesse non mantenute del Governo
Delusi e arrabbiati. I piccoli imprenditori della provincia di Pesaro e Urbino sono delusi per quanto stabilisce la Legge di Bilancio appena approvata dal Governo che – dice la CNA – “dimentica gli artigiani e le piccole imprese”.
Invece, artigiani e piccole imprese rappresentano una parte fondamentale del Paese e di questa provincia il cuoi tessuto è al 98% costituito da micro e piccole imprese. “Una realtà già gravata pesantemente – dice CNA - da una delle più alte pressioni fiscali al mondo. La Legge di Bilancio, infatti, pur impedendo il previsto aumento dell’Iva e confermando il complesso delle incentivazioni sugli investimenti e il lavoro collegate a Impresa 4.0, non persegue proprio l’ineludibile processo di riduzione della pressione fiscale su artigiani e piccole imprese”.
Ma gli artigiani – dice il presidente territoriale della CNA, Alberto Barilari - sono arrabbiati perché “Rimangono disattese le richieste in materia di deducibilità dell’Imu sugli immobili strumentali, di esclusione dall’Irap per le attività di minore dimensione, di ripristino dell’aliquota al 65 per cento per gli interventi di efficientamento energetico. Per di più, si fa retromarcia su importanti provvedimenti come l’Imposta sui redditi d’impresa e il regime per cassa con la previsione del riporto delle perdite, già introdotti opportunamente lo scorso anno. La massiccia campagna partita oggi è solo la nostra prima iniziativa”.
“L’Imu su capannoni, laboratori e negozi – aggiunge Moreno Bordoni, segretario territoriale della CNA - è sicuramente il tributo più odiato dagli artigiani e dai piccoli imprenditori perché colpisce strumenti di lavoro, indispensabili a svolgere la propria attività, come se fossero seconde case, consentendo solo una molto limitata deducibilità dal reddito. Nonostante le sentenze della Corte costituzionale e della Cassazione, che hanno sancito inequivocabilmente come artigiani e piccole imprese senza un’autonoma organizzazione dei fattori della produzione non debbano pagare l’Irap, continua ancora a mancare un provvedimento di legge che li escluda definitivamente dall’applicazione, evitando gli attuali contenziosi”.
Ma per la CNA, la lista delle cose che non vanno non finisce qui. Ad esempio le agevolazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici. “Fino ad ora dice Bordoni - si sono dimostrate uno strumento efficiente ai fini ambientali e hanno innescato un circuito virtuoso; un robusto sostegno all’economia. Purtroppo, la parte più utilizzata di queste agevolazioni è stata inspiegabilmente tagliata dal 65 al 50 per cento della spesa, rendendole meno attrattive”. Sull’IRI poi torna il presidente Barilari: “L’Imposta sul reddito d’impresa (Iri) consente anche a una ditta individuale, a una società di persone, a un artigiano o a un commerciante di pagare le tasse separando il reddito d’impresa da quello personale, come già avviene per le società di capitali, permettendo un giusto risparmio fiscale ed evitando discriminazioni tra imprese. Tutto sembrava pronto per l’entrata in vigore l’anno prossimo. Ma nel disegno di Legge di Bilancio 2018, ora all’esame della Camera, è previsto lo slittamento di un anno del provvedimento.
Il nuovo regime di cassa per la determinazione del reddito in contabilità semplificata interessa 2,2 milioni di imprese. Imprese che hanno chiesto di pagare Irpef e Irap solo sui redditi incassati. Ma senza la possibilità di riportare le perdite all’anno successivo questo non è possibile”. Insomma per la CNA questa Legge di bilancio delude molto artigiani e piccole e imprese. Per questo l’associazione ha fatto partire una campagna di protesta che riporta come claim un esplicito “bla, bla, bla”…che si riferisce alle tante promesse disattese dall’esecutivo nei confronti delle imprese”.
In allegato foto del presidente territoriale CNA Alberto Barilari (a sinistra) e del segretario territoriale CNA Moreno Bordoni (a destra) + immagine della campagna CNA